Gli smartphone tra i giovani: tra evasione e abuso

Prof. Roberto Brugnoli

Secondo una ricerca dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) le nuove tecnologie sono il terreno rispetto al quale cambia più velocemente il comportamento di bambini e ragazzi. In Italia è evidente una crescita nell’utilizzo del cellulare, che quasi raddoppia tra gli 11-17enni (dal 55,6% del 2000 al 92,7% del 2011), e si è ormai trasformato in uno strumento multimediale al punto che sono sempre meno i giovani che lo utilizzano solo per telefonare (dal 20,3% al 3,9%, nello stesso arco di tempo).

Vari studi hanno mostrato nel corso degli anni come l’utilizzo inconsapevole degli smartphone possa diventare un fattore di rischio per bambini e adolescenti, evidenziando quindi la necessità di indagare scientificamente questo fenomeno. Segnaliamo in questo senso la ricerca di Linda Fischer-Grote, Oswald D. Kothgassner e Anna Felnhofer, con la quale gli autori forniscono una panoramica degli studi sul tema, dalla quale emergono gli elementi che qui si presentano.

Risk factors for problematic smartphone use in children and adolescents: a review of existing literature | Linda Fischer-Grote, Oswald D. Kothgassner, Anna Felnhofer.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’impennata nell’acquisto e nell’utilizzo di smartphone. Questi ultimi oltre alle semplici chiamate sono diventati strumenti molto intuitivi e versatili, grazie all’accesso ad internet, dando così possibilità di usare social media, messaggistica istantanea ed ogni genere di applicazione nonché creare file multimediali. Tale diffusione è stata favorita dal prezzo sempre più accessibile e dal suo ruolo di facilitatore nelle comunicazioni. Nonostante questi benefici una letteratura sempre crescente evidenzia quali siano i possibili rischi collegati agli smartphone quali un uso eccessivo, un incremento di comportamenti incontrollabili come il costante verificare le notifiche, nonché problemi di salute mentale come depressione e ansia e possibili problemi fisici. Tale uso problematico dello smartphone può essere visto come una forma di dipendenza comportamentale allo stesso modo della dipendenza da gaming o da internet. I sintomi associati a questa dipendenza sono: sviluppo di tolleranza, astinenza, disregolazione dell’umore, craving e perdita del controllo. Ciò nonostante la dipendenza da smartphone non è inclusa né nel DSM-5 né nel futuro ICD-11, per quanto il primo adesso elenchi i criteri diagnostici per la dipendenza da internet gaming con la necessità di ulteriori ricerche e il secondo abbia incluso la diagnosi dei disturbi da internet gaming nella sua versione online preliminare.
Il termine che viene consigliato, al posto di “dipendenza da smartphone”, è “utilizzo problematico o disadattivo” dello smartphone, che ha a che fare con un comportamento eccessivo e con un basso livello di impedimento più che con una dipendenza propriamente detta. L’uso eccessivo viene talvolta misurato come durata e frequenza di uso. L’uso problematico dello smartphone viene identificato quando il comportamento dell’utente è incontrollato e riporta conseguenze negative nella vita quotidiana.

La ricerca si è concentrata sugli utenti giovanissimi e nel complesso i minori sembrano essere particolarmente vulnerabili, elemento che può essere correlato alle difficoltà nell’autocontrollo e ad una gestione immatura del tempo e degli impulsi. I dati raccolti ad od oggi non sono sufficienti per profilare al meglio i soggetti più a rischio, ma possono servire per farci avere un’idea di quali elementi possono influire sul rapporto dei giovanissimi con gli smartphone. Dalla ricerca emergono alcuni dati che qui riportiamo:

  • Uno studio ha mostrato che ragazzi e ragazze usano i loro cellulari per ragioni differenti, le ragazze passano più tempo sui social media e sulla messaggistica testuale, i ragazzi sono più interessati al videogaming, alla condivisione di media e alle ricerche su internet. Ad oggi non sembra esserci comunque dati che mostrano che il genere possa essere un elemento di rischio. 
  • L’età non sembra ad oggi essere un elemento distintivo per profilare i soggetti a rischio, per quanto alcuni studi abbiano evidenziato come in alcuni casi gli adolescenti più grandi, o le ragazze più grandi, siano esposte a maggior rischio. Al contrario altri hanno invece mostrato una più alta prevalenza nei più giovani (11-14 anni) che nei più grandi (15-18 anni). 
  • Maggiore è il tempo e la frequenza quotidiana nell’uso dello smartphone maggiore sarà il rischio di un utilizzo problematico di quest’ultimo. Allo stesso modo vari studi hanno mostrato come un  maggiore tempo speso online possa più facilmente portare ad un utilizzo scorretto dello smartphone. 
  • Per quanto non esista ancora una letteratura unanime sulla correlazione tra l’utilizzo dei social network e la dipendenza da smartphone, la comunità scientifica sembra però concorde nell’identificare il gaming e la negazione di una dipendenza da gaming come fattori predittivi per un utilizzo problematico o disadattivo degli smartphone.  Il tempo speso giocando sullo smartphone si è mostrato essere positivamente associato con la dipendenza.
  • Un altro predittore della dipendenza sembra essere la ricerca del piacere e dell’intrattenimento attraverso lo smartphone guardando video, ascoltando la musica o leggendo ebook. Molti adolescenti ricercano in questo intrattenimento un modo per alleviare lo stress, le preoccupazioni, per guadagnare l’accettazione da parte dei pari e per evitare di essere lasciati indietro. 
  • Alcuni studi hanno identificato come maggiori successi  e soddisfazioni scolastiche o accademiche sembrano essere negativamente correlati con i tassi di dipendenza da smartphone. 
  • Ad oggi non ci sono risultati ufficiali che mettono in correlazione un abuso dello smartphone con il reddito e il background familiare. Sembra però che le punizioni e le imposizioni restrittive dei genitori, ad esempio impedire l’accesso ad alcune app, sembrano incrementare la possibilità di un utilizzo problematico o di una dipendenza da smartphone nei bambini e negli adolescenti. 
  • Sempre all’interno della sfera familiare è stato dimostrato che la violenza domestica, le dipendenze dei genitori (abuso di sostanze o problemi legati al gioco d’azzardo), la negligenza, l’abuso psicologico, i traumi emotivi sono elementi che possono far sviluppare nei giovani un problematico rapporto con gli  smartphone. Infatti i giovani che vivono in solitudine, senza una rete sociale, di amici e familiari,  sembrano essere più a rischio e più facilmente esposti ad un rapporto malsano con i cellulari.

Tutti questi elementi, pur non permettendo una profilazione psicologica del rischio, evidenziano comunque la necessità familiare e sociale di porre attenzione sull’utilizzo, da parte dei più giovani, di uno strumento ormai irrinunciabile quale lo smartphone. Come in vari altri casi quest’ultimo appare infatti un mezzo capace di facilitare molti aspetti della vita, la comunicazione, il lavoro, lo svago, ma anche di esasperare situazioni problematiche o crearne di nuove. Appare perciò importante, in definitiva, porre attenzione allo sviluppo, soprattutto tra i più giovani ed esposti, di un comportamento cosciente e critico di approccio allo smartphone per evitare di sviluppare qualunque forma di utilizzo problematico.

Autore

Roberto Brugnoli
Roberto Brugnoli
Professore aggregato di Psichiatria, SSD MED/25
Sapienza Università di Roma, Facoltà di Medicina e Psicologia, Dipartimento NESMOS Azienda Ospedaliera “Sant’Andrea”, Via di Grottarossa 1035-1039, 00189 ROMA